Klaus Schulze began as a drummer (and what a drummer! Just listen to him on the first Tangerine Dream's record or on the first Ash Ra Tempel's one), but on his solo career, that started in 1972 with
Irrlicht, he became the wizard of synthesizers, creating his own evocative and grandiose style that made him the main pioneer of popular electronic music.
This video is one of the manies that have been braodcasted by the German WDR channel in the past August, during two long nights dedicated to the krautrock scene. It is part of a a TV concert of 1977, the long and hypnotic track is called For Barry Graves. Barry Graves was a popular German journalist and disk jockey, so maybe this tune was dedicated to him, maybe it has been played on his TV show...or probably both things are true.
Klaus appeares sitted on the floor, surrounded by a lot of keyboards and electronic devices; he has his back turned on the audience and there is a giant mirror above him reflecting his image.
The clip is certainly interesting not only for music lovers, but also for people interested in sound technology.
Italiano: Colgo l'occasione per ricordare il giornalismo rock creativo ed anticonvenzionale di Marco Lombardo Radice, il neuropsichiatra e scrittore legato agli ambienti dell'ultrasinistra, noto per aver scritto, assieme a Lidia Ravera, Porci Con Le Ali, il diario sessuo-politico di Rocco ed Antonia, e per aver ispirato il film Il Grande Cocomero. E' stato anche giornalista musicale per la rivista Muzak; anni fa ho trovato su di una bancarella una sua enciclopedia pop, la prima guida alla musica giovane scritta da un italiano (la prima edizione era del '74).
Il numero di artisti citati è notevole, considerato anche che all' epoca era difficile reperire molti dischi, qui da noi, ma oggi la lettura è interessante più che altro per lo stile "fricchettone", inspirato un po' al flusso di coscienza degli scrittori beat. Oggi suona datato forse, comunque era un bel tentativo di dare alla critica rock un suo stile autonomo, parte di quella che all' epoca ci si ostinava a chiamare "controcultura".
Vi trascrivo una parte della scheda su Klaus Schulze (al nostro piacevano soprattutto i suoni d'avanguardia):
"...la sua musica, espressa in quattro opere imperdibili, suites pazzesche, giochi sonori ossessivi ed ipnotici, riconduce al niente, all'ignoto, al sepolto, nascendo dal tutto, dal futuro, dal Kharma più vero dell'uomo ... ed in ciò è la purezza trascendentale, la cristallina intuizione di un uomo schivo dalla comunicazione di massa, vita a scorrere sul filo della vertigine elettroacustica, fino all'essenza purissima del SUONO, e non è questo il facile entusiasmarsi a livello infantile, piuttosto il riconoscere a questo artista una porzione di genio in più, che lo colloca al di là dei grandi nomi della musica contemporanea ... Schulze e John Cage, Schulze e Strawinsky, Schulze e Riley ... il disegno trova un prato d'erba colto sino in fondo e il prezzo stesso del pedaggio verso l'Infinito ... sono opere eccezionali ... "Cyborg" ed "Irrlicht", forse il dramma romantico della nostra generazione di freaks veri che sanno come vivere nello spazio del proprio cervello, nella consapevolezza della propria cosmogonia personale.
Quella di Schulze è una sinfonia unica, sconvolgente e libera, la cui appassionata e commossa tensione fluisce giusto dai terribili momenti dei nostri giorni ..."
Cosmico!
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A presto
Mirco